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Presentato il nuovo codice deontologico degli infermieri

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/06/2019 18:23

Nuove regole su libertà di coscienza e uso dei social

Un infermiere in grado di stare al passo con una sanità sempre più hi-tech, attento a comunicare nel modo giusto anche sui social e a considerare il paziente 'una persona' e non un numero. Ma allo stesso tempo consapevole della possibilità di esercitare la propria libertà di coscienza, se chiamato a eseguire trattamenti che possano contrastare con i propri valori. Il nuovo codice deontologico ridisegna il volto dell'infermiere del futuro mentre, a sottolinearne il compito di "baluardo contro la disinformazione delle fake news", è il ministro della Salute Giulia Grillo.

  Il nuovo codice e' stato presentato a Roma dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), che, con oltre 450mila iscritti, rappresenta circa il 45% dei dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale. Il testo, che arriva a dieci anni dalla versione precedente, "affonda le radici nella nostra storia, ma guarda al futuro", spiega la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli, e consiste in 53 articoli che si basano "sul riconoscere gli infermieri come persone che si relazionano con altre persone".  Il restyling lo adegua alla nuova epidemiologia, alle nuove norme e alla crescita professionale avvenuta negli ultimi anni.  Precisa alcuni punti chiave, come l'importanza del principio di "non discriminazione" e "l'attenzione alla terapia del dolore".

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Tra le novità, un articolo che riguarda l'utilizzo dei social, dopo le polemiche che, nel 2017, avevano portato anche a una circolare del Ministero della Salute per stoppare la cattiva abitudine dei selfie in corsia. L'infermiere, si legge, "per stare al passo con i tempi, utilizza per comunicare mezzi informatici e social media" ma sempre "in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto al fine di contribuire a un dibattito costruttivo". Un aspetto, questo, sul quale punta l'attenzione il ministro Grillo. "La quotidianità del rapporto che hanno con i pazienti - spiega - assegna loro un ruolo nell'aiutare a far capire l'importanza del metodo scientifico a fronte del proliferare di fake news pericolose per la salute".

In un momento di forte dibattito sul fine vita, il codice dedica attenzione al principio della libertà di coscienza, definendo la possibilità di astenersi da pratiche che non rispondono ai propri valori, come interrompere o, al contrario, eseguire dei particolari trattamenti sanitari che potrebbero costituire abbandono terapeutico o accanimento terapeutico. Dall'ospedale alla casa del malato, quella dell'infermiere, osserva Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza Stato-Regioni, è "una professione in continua evoluzione e il nuovo Patto per la Salute, dovrebbe essere la sede idonea per riflettere sulla valorizzazione delle competenze acquisite in questi anni". Tuttavia, tra i problemi che la professione si trova a fronteggiare vi è quello della "carenza di organico che si ripercuote sul cittadino". L'Italia, conclude, "è ben lontana dal rapporto ottimale di un infermiere ogni sei pazienti".

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